Resilienza, efficientamento energetico e logistica robotizzata per il Nuovo Santa Chiara in Cisanello

Scritto il 23/07/2025

Il Polo Tecnologico del Nuovo Santa Chiara, denominato CT0, rappresenta il cuore  pulsante dell’impiantistica e della logistica del complesso ospedaliero di Cisanello, ovvero  il nucleo centralizzato destinato alla produzione delle energie per tutti gli edifici, sia nuovi  che esistenti, nonché al ricovero e allo smistamento logistico delle merci  ospedaliere. Situato nell’area sud-est del complesso, questo edificio di 9.700 mq c.ca per  piano si sviluppa su due livelli principali più aree ammezzate.  

La struttura in cemento armato prefabbricato ospita al piano interrato la centrale  frigorifera (1.900 mq), la centrale idrica (1.300 mq) e la centrale antincendio (350 mq),  mentre al piano terra trovano posto la centrale termica (750 mq), la centrale di  cogenerazione (650 mq) e i vani delle torri evaporative (nel complesso 600mq) .  All’esterno, la centrale dei gas medicinali (950 mq) completa il quadro impiantistico.  Un aspetto fortemente innovativo è rappresentato dal sistema di cunicoli sotterranei che  si dipartono dal Polo: uno dedicato agli impianti per il trasporto di energia, acqua, gas  medicali e reti dati; l’altro riservato alla logistica automatizzata tramite veicoli robotizzati  AGV. Questa soluzione elimina la necessità di centrali decentrate e ottimizza la  distribuzione delle risorse su tutto il complesso ospedaliero.  

La realizzazione del Polo Tecnologico ha richiesto il superamento di sfide complesse,  prima fra tutte la necessità di garantire ridondanza e sicurezza assoluta in un contesto,  quale quello sanitario, di per sé critico. La fornitura elettrica è così assicurata da due linee  in parallelo in media tensione derivate da cabina primaria, ognuna in grado di garantire la  potenza contrattuale (9 MWe), oltre ad una linea di emergenza, sempre dimensionata per  la stessa potenza, derivata da una cabina primaria diversa. La rete elettrica interna in  media tensione è poi strutturata in “doppio anello” e ridondata risulta anche la rete  distributiva in bassa tensione. A integrare la fornitura elettrica esterna, nelle situazioni di  picco della potenza elettrica richiesta dal presidio ospedaliero, sono previsti tre  cogeneratori che garantiscono altresì l’alimentazione in isola dei carichi del Polo  Tecnologico; per tali carichi, ulteriore riserva di sicurezza, è costituita da due gruppi  elettrogeni.  Infine sei gruppi di continuità rotanti (D-UPS) oltre a mettere in sicurezza il  sistema tramite la continuità assoluta che garantiscono, costituiscono una sorgente  specificamente idonea per l’alimentazione di riserva, assicurando, anche reiteratamente in  caso di emergenza prolungata, autonomia per 36 ore.  

La gestione della transizione energetica ha rappresentato un’altra sfida significativa. Il  nuovo sistema centralizzato deve sostituire progressivamente le quattro centrali esistenti  del vecchio Cisanello, richiedendo un complesso piano di integrazione che mantiene  operative le strutture ospedaliere esistenti durante la fase di transizione.  

La centralizzazione ha prodotto un abbattimento del fabbisogno energetico annuo del  patrimonio esistente, rispetto alle vecchie centrali decentrate, traducibile in una riduzione  della produzione annua di CO2 intorno al 12%, oltre che in un risparmio economico  considerevole per l’azienda sanitaria. 

L’adozione di sistemi tri-generativi che producono simultaneamente energia elettrica,  termica e refrigerata massimizza l’efficienza energetica ed è perseguita attraverso  l’intelligente recupero del cascame termico dei cogeneratori. 

Il sistema di trattamento acque con osmosi inversa consente il recupero integrale delle  acque spurgate dalle torri evaporative, riducendo drasticamente il fabbisogno idrico e  dimostrando un’attenzione concreta alla sostenibilità ambientale. L’automazione logistica  tramite veicoli AGV ha completamente eliminato il traffico di mezzi pesanti all’interno del  complesso ospedaliero, migliorando significativamente la sicurezza e riducendo i tempi di  consegna delle forniture.  

Il Polo Tecnologico rappresenta un investimento complessivo di c.ca 70 milioni di euro.  L’edificio, comprensivo delle componenti impiantistiche e grandi macchine in esso  presenti, ha infatti un costo contrattuale di circa 40 milioni di euro, tenendo conto anche  della quota parte di lavorazioni ricomprese all’interno dell’Intervento opzionale 8.2,  cofinanziato dai fondi europei POR-FESR 2014-2020 e relativo alla centralizzazione in CT0  anche della produzione energetica a copertura del fabbisogno del patrimonio  esistente. Tale valorizzazione economica a prezzi contrattuali (2017), è però al netto  dell’adeguamento prezzi previsto per norma, indicativamente valutabile in un importo  aggiuntivo pari a  circa 30 milioni di euro.  

Il sostegno dei fondi europei POR-FESR 2014-2020 ha permesso di ampliare  significativamente la portata del progetto, estendendo i benefici della centralizzazione  tecnologica anche alle strutture esistenti del presidio e creando le basi per una gestione  energetica unificata di eccellenza.  

Il Polo Tecnologico è stato progettato con una visione lungimirante che guarda al futuro  della sostenibilità. Sono in fase di studio: un campo fotovoltaico da 6 MWp che utilizzerà  le superfici dei parcheggi aziendali e il progetto per un pozzo pilota geotermico che  arriverà a c.ca  600 metri di profondità.  

Questi sviluppi futuri potrebbero portare a una riduzione superiore al 20% delle emissioni  complessive di CO2, trasformando il Nuovo Santa Chiara in un modello di ospedale a  basso impatto ambientale, punto di riferimento per la sanità.  

L’integrazione programmata con sistemi di accumulo energetico di ultima generazione e  l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dinamica dei  consumi rappresentano i prossimi traguardi tecnologici che consolideranno ulteriormente  la leadership innovativa del progetto.  

Il Polo Tecnologico del Nuovo Santa Chiara dimostra come l’innovazione tecnologica  possa trasformare radicalmente l’approccio alla gestione ospedaliera. Con un  investimento di 70 milioni di euro (comprensivo di intervento sull’esistente, questa  realizzazione stabilisce nuovi standard per l’efficienza energetica, la sostenibilità  ambientale e la sicurezza operativa.  

L’integrazione di sistemi energetici avanzati, logistica completamente automatizzata e  controllo centralizzato intelligente crea un modello immediatamente replicabile che  ridefinisce il concetto di ospedale del futuro. La capacità dimostrata di garantire 

continuità operativa assoluta mentre si perseguono ambiziosi obiettivi di sostenibilità  rappresenta un equilibrio innovativo che ispirerà le future realizzazioni sanitarie.  Il successo di questo progetto dimostra che la transizione verso ospedali più efficienti e  sostenibili, e nel contempo sicuri, non è solo possibile, ma rappresenta una necessità  strategica per il futuro.  

L’esperienza del Nuovo Santa Chiara offre un modello concreto e immediatamente  applicabile per le nuove strutture ospedaliere.