Dal conflitto dei poteri all’antifragilità sistemica: la visione di Borgonovi e la risposta del Forum Leopolda della Salute 2025

Scritto il 19/07/2025

Il paradosso del potere frammentato nella sanità

Elio Borgonovi, nel suo recente intervento su LinkedIn [LINK], ha messo a fuoco con lucidità chirurgica uno dei nodi più critici delle organizzazioni sanitarie contemporanee:

“Nell’ambito delle istituzioni/organizzazioni/aziende si realizza il confronto di vari poteri. La tecnocrazia dell’ingegnere, dell’informatico, del chimico, e nei sistemi di tutela della salute del medico, infermiere, e altro professionista che crede unicamente nella relazione positivista di causa-effetto; la burocrazia, che crede nel ruolo prevalente delle norme, dei decreti, dei regolamenti, degli ordini di servizio; la management-crazia (che può essere anche definita buro-management), che crede di poter governare con tecniche e strumenti di pianificazione, programmazione, controllo, gestione, contabilità, valutazione delle performance, etc.”

Questa analisi penetra al cuore di una contraddizione che attraversa la sanità italiana: mentre i nostri IRCCS pubblici producono oltre 1.200 pubblicazioni scientifiche annue di livello mondiale, il sistema nel suo complesso soffre di frammentazione, liste d’attesa insostenibili e carenza di personale. È il paradosso di un’eccellenza che non riesce a diventare sistema.

I tre limiti strutturali del potere verticale

Borgonovi identifica tre limiti fondamentali che caratterizzano tecnocrazia, burocrazia e managementcrazia, limiti che spiegano perché tanta competenza individuale non si traduca in efficacia sistemica:

Il primo limite è la mono-dimensionalità: ogni forma di potere ritiene di porre al centro solo una dimensione del funzionamento di sistemi complessi. Il tecnico si concentra sulla precisione dell’intervento, il burocrate sulla conformità procedurale, il manager sull’ottimizzazione delle risorse. Ognuno vede solo il proprio pezzo del puzzle, perdendo la visione d’insieme.

Il secondo è il riduzionismo: di fronte alla complessità del sistema sanitario, ogni potere risponde con soluzioni che riducono la ricchezza del problema alla propria prospettiva specialistica. È come pretendere di curare l’organismo umano trattando solo un organo per volta, ignorando le interconnessioni vitali.

Il terzo, e più grave, è lo smarrimento del senso: queste forme di potere “si preoccupano del cosa fare e come fare nel modo ritenuto più efficace e mettono in secondo piano le risposte alle domande sostanziali perché fare e per chi fare”. Si considera esperti degli strumenti e dei mezzi, ma non ci si preoccupa di essere sempre esperti dei fini.

L’antifragilità come prospettiva orientante

Il Forum Leopolda della Salute 2025 non pretende di essere la soluzione al paradigma del potere frammentato descritto da Borgonovi, ma si propone di porre le questioni nella prospettiva giusta per identificare soluzioni efficaci. Il concetto di “sistema sanitario antifragile” offre una cornice concettuale che può orientare la ricerca di risposte concrete da sviluppare e implementare nei contesti operativi appropriati.

Dalla mono-dimensionalità alla ricerca di integrazione

Le cinque trasformazioni sistemiche identificate dal Forum – evoluzione delle relazioni di cura, diagnostica e terapeutica avanzata, organizzazioni adattive, digitalizzazione inclusiva, evoluzione culturale – non rappresentano un modello predefinito da applicare, ma aree di riflessione che aiutano a superare i silos disciplinari. Il Forum propone di guardare all’intelligenza artificiale non solo come strumento tecnologico (prospettiva tecnocratica), né come elemento da regolamentare (prospettiva burocratica), né come leva di efficienza (prospettiva manageriale), ma come catalizzatore che potrebbe amplificare la capacità relazionale umana.

La questione che emerge è: come progettare nei contesti reali l’integrazione di queste dimensioni? Il Forum offre uno spazio per esplorare questa domanda, ma le risposte dovranno nascere dall’sperimentazione concreta nelle aziende sanitarie, nei dipartimenti, nei territori specifici.

Dal riduzionismo verso la complessità generativa

Il concetto di antifragilità proposto dal Forum offre una prospettiva alternativa al riduzionismo: invece di semplificare la complessità per renderla gestibile, suggerisce di esplorare come trarre beneficio dalle perturbazioni. È un cambio di mindset che potrebbe orientare diversamente la progettazione organizzativa.

La domanda diventa: come sviluppare negli ospedali e nelle ASL la capacità di apprendere dalle crisi invece di limitarsi a sopravvivervi? Il Forum non fornisce ricette preconfezionate, ma offre uno spazio per condividere esperienze di chi ha già sperimentato approcci in questa direzione e per identificare principi orientativi che possano guidare sperimentazioni concrete nei diversi contesti.

Verso il recupero del “perché”: una questione aperta

Il Forum pone al centro la questione sollevata da Borgonovi sul recupero del senso, delle risposte alle domande fondamentali “perché fare” e “per chi fare”. La proposta di orientarsi verso risultati di salute (outcome-based value) piuttosto che volumi di prestazioni non è una soluzione tecnica, ma una direzione di ricerca per i professionisti e i manager che operano quotidianamente nel sistema.

Come tradurre operativamente questa prospettiva in indicatori, processi, sistemi di valutazione che mantengano il focus sui fini? Come bilanciare l’efficienza necessaria con l’efficacia sostanziale? Il Forum offre uno spazio per esplorare queste tensioni con chi le vive quotidianamente, condividere tentativi già in corso, identificare ostacoli comuni e possibili vie di superamento.

L’approccio One Health, che integra salute umana, animale e ambientale, rappresenta un esempio di come ampliare la domanda “per chi facciamo questo?” ma rimane da definire come renderlo operativo nei diversi contesti organizzativi e territoriali.

L’intelligenza dialogica come strumento di esplorazione

L’introduzione dell’intelligenza artificiale dialogica nel Forum rappresenta una sperimentazione interessante per facilitare il dialogo tra diverse forme di sapere. Non si tratta di una soluzione al conflitto tra poteri identificato da Borgonovi, ma di uno strumento per esplorare se e come sia possibile creare spazi di traduzione e sintesi tra prospettive diverse.

L’AI dialogica potrebbe facilitare la conversazione tra il medico e l’informatico, tra il manager e l’infermiere, tra il burocrate e il paziente, non eliminando le differenze ma creando un linguaggio comune che preservi la ricchezza di ogni prospettiva. È una sperimentazione che mira ad amplificare l’intelligenza collettiva piuttosto che sostituirla.

Durante le sessioni collaborative del Forum, questa tecnologia verrà testata per vedere se effettivamente facilita l’emergere di connessioni inedite, se aiuta a riassumere idee complesse in tempo reale, se riesce a identificare pattern nelle discussioni. I risultati di questa sperimentazione potranno offrire indicazioni per un eventuale utilizzo nei contesti operativi reali.

Dal confronto occasionale alla ricerca di continuità

I dieci anni di storia della Leopolda dimostrano che è possibile creare spazi dove “attori apparentemente distanti” – dalle startup alle direzioni ospedaliere, dai ricercatori ai parlamentari – si incontrano e dialogano costruttivamente. Il Forum 2025 esplora se sia possibile evolvere da questo modello di confronto periodico verso forme più continuative di collaborazione e apprendimento reciproco.

La metodologia che il Forum sperimenta – “lasciare che le soluzioni emergano dalla perturbazione creativa del confronto multidisciplinare” – rappresenta un tentativo di superare la logica del potere verticale per sperimentare forme di intelligenza collettiva orientata ai bisogni reali. Non si tratta di un modello già validato, ma di un approccio da testare e verificare nella pratica.

L’obiettivo è esplorare se sia possibile sviluppare una forma di expertise che vada oltre i confini disciplinari: competenza multi-prospettica, intelligenza relazionale e orientamento costante ai fini. I risultati di questa esplorazione potranno offrire indicazioni per chi opera quotidianamente nei sistemi complessi della sanità.

L’urgenza del confronto

La convergenza di fattori che caratterizza il 2025 – scadenza PNRR, carenza critica di personale, opportunità dell’AI – trasforma l’analisi di Borgonovi da riflessione teorica in urgenza pratica. Non c’è più tempo per rinviare il confronto sui nodi strutturali del sistema sanitario: le sfide richiedono che si identifichino rapidamente prospettive condivise e direzioni operative.

Il Forum propone di utilizzare questo momento di pressione per accelerare il confronto: identificare soluzioni già sperimentate con successo, comprendere le condizioni che le hanno rese possibili, esplorare come adattarle a contesti diversi. L’obiettivo non è produrre ricette universali, ma creare una mappa condivisa delle possibilità di innovazione già presenti nel sistema.

Verso nuove forme di collaborazione

Il Forum esplora la possibilità di evolvere i modelli di leadership sanitaria oltre il paradigma del potere descritto da Borgonovi. Non si tratta di eliminare competenza tecnica, conformità normativa o efficienza gestionale, ma di sperimentare come integrarle in forme di collaborazione orientate al valore condiviso.

La “scelta strategica” di partecipare al Forum è un atto di curiosità intellettuale e disponibilità al confronto. Chi aderisce mette la propria expertise specifica a disposizione di un esperimento collettivo per esplorare se sia possibile costruire modalità di lavoro più intelligenti e responsive ai bisogni reali delle persone.

Conclusioni: verso una ricerca condivisa

L’analisi di Borgonovi e la proposta del Forum Leopolda 2025 convergono verso una consapevolezza fondamentale: la sanità italiana ha competenze eccellenti distribuite nel territorio, ma ha bisogno di spazi e metodologie per far dialogare queste competenze, identificare direzioni condivise, sperimentare forme collaborative più efficaci.

Il passaggio dal conflitto dei poteri verso forme più integrate di collaborazione non può essere risolto attraverso un evento, per quanto ben progettato. È un processo che richiede sperimentazione continua nei contesti operativi reali, supportata da spazi di riflessione e confronto come quello che il Forum si propone di offrire.

Il “coraggio di correre” verso l’antifragilità, che dà il titolo al Forum 2025, è anzitutto il coraggio di mettere in discussione approcci consolidati, di esplorare prospettive diverse, di sperimentare forme di collaborazione che superino i confini disciplinari. È il coraggio di riconoscere che le soluzioni ai problemi complessi della sanità non nasceranno da un singolo sapere o da una singola prospettiva, ma dalla capacità di far dialogare competenze diverse orientandole verso obiettivi condivisi.

In questa ricerca, il pensiero di Borgonovi rappresenta una diagnosi lucida dei nodi da sciogliere, mentre il Forum offre uno spazio di sperimentazione metodologica. I risultati concreti dovranno nascere dal lavoro quotidiano di chi opera nel sistema sanitario, ma potranno essere orientati e supportati da momenti di confronto che aiutino a mantenere il focus sui fini: la salute e il benessere delle persone che tutti insieme serviamo.